Publisher: Primo Marella Gallery
ISBN: 9788894060126
Dimensions: 24x27,5x2,5
ALESSANDRO SICIOLDR: IL SONNO AUREO
IL CATALOGO CONTIENE LA TRILOGIA COMPLETA, COMPRENSIVA DI VEDUTE DELL'INSTALLAZIONE, IMMAGINI DELLE OPERE E SAGGI CRITICI DI TUTTE E TRE LE MOSTRE PRESENTATE DALL'ARTISTA!
Introduzione al catalogo:
Continua il viaggio di Alessandro Sicioldr che arriva a questa terza tappa, chiudendo un trittico iniziato nel 2022 con “Il Maestro, la Voce, la Luce” e continuato nel 2023 con “Il sogno dell’annuncio”. Ora è la volta de “il Sonno Aureo”. I titoli contano nel mondo di Sicioldr e anche se si pongono in armonica uniformità l’uno con l’altro, si può cogliere una progressione. Dall’evocazione luminosa e verbale della prima mostra, l’artista è passato alla registrazione di una visione anticipatrice e approda ora ad un nirvana pittorico ben simbolizzato dalla tela del 2024 che ha dato il titolo alla mostra. Intendiamoci, la progressione non va intesa come un’evoluzione: lo stile pittorico di Sicioldr non cambia, in quanto era già consapevolmente consolidato già nelle opere del primo atto di questo trittico. La mostra dà un’ulteriore conferma della sua formidabile e ammaliante perizia, senza l’affanno della ricerca di cambiamenti o di novità di soluzioni. La progressione va intesa esclusivamente come un ulteriore addentrarsi nel mondo da cui Sicioldr si sente attirato, a cui sente di appartenere in quanto artista.
Nelle sue dinamiche creative i titoli rappresentano l’ultimo atto; solo a conclusione del lavoro il quadro riceve il sigillo del nome che non era stato pensato o progettato prima, perché è il quadro stesso a suggerirlo, quasi a dettarlo una volta tolto dal cavalletto. Prima di quel momento l’artista viene sussunto in uno spazio altro, popolato di visioni che la sua mente e poi anche la sua mano, sono chiamate a organizzare e a esplicitare in immagini, senza che questo sciolga i nodi degli enigmi che le visioni contengono. Il titolo arriva alla fine, a sigillare immagini formatesi a prescindere e scaturite dall’immersione nella dimensione ingovernabile dell’inconscio.
© Giuseppe Frangi