ABSTRACT vs OPTICAL: Jigger Cruz / Marco Mazzucconi / Farhan Siki / Rangga Aputra / Jiahua Qian / Refijon / Tantin Udiantara / Wang Zhongjie

Comunicato stampa

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Doveva esserci fisicamente, ma non ci sarà.
Dimentica il tuo abito migliore, sdraiati sul divano, rilassa i muscoli e brinda all’arte contemporanea: questa è la prima esposizione che la Primo Marella Gallery lancia in forma virtuale, invece di invitarti a visitare i suoi spazi in un fresco giovedì sera primaverile. “Disclaimer” morale: useremo le parole e dialogheremo di argomenti assolutamente non connessi a tutto ciò che sta accadendo in questo momento nel mondo.

Abstract vs Optical, un viaggio iniziato un anno fa in un ambiente indonesiano incontaminato, che mi ha portato a Singapore e nelle Filippine, riconducendomi infine nel luogo in cui ho incontrato per la prima volta l’arte più sincera degli anni Novanta (secondo “disclaimer”: il paese che segue causerà sentimenti contrastanti): la Cina. 

Esplorare gli studi.
Visitare spazi d’arte indipendenti. 
Passeggiare per i vicoli. 
Chiacchierare con vecchi e nuovi amici in vecchi e nuovi Caffé. 
Degustare cibo tradizionale, il cui sapore ti ricorda l’ultima volta che lo hai assaggiato, tuttavia suggerendoti nuovi spunti e direzioni.

Né la Cina, né nessun altro Paese del Sud Est Asiatico, ha mai espresso una ricerca artistica così insistente e coerente intorno all’assenza della Forma, intesa in senso classico. Anche nei loro periodi più bui, quelle terre non hanno mai osato sfidare - nel campo delle arti visive, s'intende - il loro pubblico con una così esplicita mancanza di riferimenti formali. Non fino ad ora. 
Pertanto, lo scopo della nostra prima mostra virtuale è di mettere in evidenza questo “boom” dell'Astrazione, in luoghi geografici in cui tale genere pittorico non è stato, ancora, assunto a cifra stilistica generale.

Da un lato, la nuova generazione di artisti è abbastanza coinvolta in questo tipo di pittura; dall’altro lato, molti artisti, a metà carriera, si stanno lasciando il Figurativismo alle spalle. 

Sono tutti fortemente coinvolti nella sperimentazione di un modo nuovo e innovativo di esprimersi. Mettendo in discussione la propria posizione nel mondo, partono da argomenti da loro sentiti nel profondo, seguono direzioni imprevedibili, e giungono a soluzioni sorprendenti. Com’è difficile capire che una pennellata è davvero la conseguenza visiva di un istinto interiore.

Abstract Vs Optical non vuole mettere in contrasto, quanto piuttosto riunire (finalmente qualcosa di molto simpatetico con il periodo attuale). Vuole riunire idee, sentimenti, azioni, e generazioni di artisti. 

Durante il mio viaggio in Asia l’anno scorso sono stato molto sorpreso da questa situazione, e probabilmente sono uno dei pochi ad avere avuto questa impressione. Ho anche ritenuto, all’inizio, che questo atteggiamento fosse semplice, e dunque non interessante, in una regione in cui non esiste ancora una tradizione a riguardo. Ma in seguito ho iniziato ad analizzare meglio questo fenomeno, e sono arrivato invece a ritenerlo un’interessante direzione dell’arte di questa generazione di artisti.

La mia regola è, come sempre, quella di provare a capire cosa sta succedendo di nuovo nel mondo dell’arte. In queste nuove sperimentazioni e forme d’arte, ho anche riscontrato un atteggiamento secondario, nella pratica di molti artisti: quello di realizzare un’Astrattismo più vicino a nuove forme di Optical Art, come se questo tipo di attitudine nel dipingere (a partire da artisti come Vasarely o Tadasky e andando fino alle esperienze dell’Arte Cinetica del passato), non si fosse mai fermata, e avesse anzi bisogno di esprimersi in modo più moderno e ampio. Soprattutto attraverso le voci di questi nuovi straordinari artisti provenienti dall’Asia.

Foto esposizione