LES HERBES FOLLES DU VIEUX LOGIS: Joël Andrianomearisoa

Comunicato stampa

Les herbes folles du vieux logis è il titolo scelto da Joël Andrianomearisoa per la sua ultima serie di lavori. Un titolo preso in prestito dal poeta malgascio Maurice Ramarozaka e dalla sua raccolta, il quale pensava alla poesia come un modo di essere e di vivere attraverso molteplici geografie.

Questa nuova serie in tre tempi - disegni a pastello, dipinti tessili, quadrati di fili di seta dorati su tessuto di cotone - è l'occasione per evocare ancora una volta una delle costanti del lavoro dell'artista: l'alleanza e il dialogo con questa materia originale, che sono i tessuti, legata alla sua terra d'origine e della quale lui si fa erede.

Primo tempo: disegni di erbe colorate a pastello. Se il nero tanto caro all'artista sembra invadere queste erbe selvatiche, altre piante vi si intrecciano, quasi respingendole. 

Le loro gamme cromatiche attenuano l’oscurità, incupiscono le luci, determinano un gioco di tonalità vibranti. Tutte sono dotate di un'energia zampillante. L’utilizzo del pastello gioca sulla luce come Joël Andrianomearisoa sogna che lei debba fare. Con i suoi disegni, l'artista vi trascrive due forze congiunte, il movimento e il colore, dei quali conosce i poteri.

Questi pastelli sono seguiti, in un secondo tempo, da grandi dipinti tessili. Rappresentano l’attrazione dell’artista per questi supporti pressoché insoliti per la creazione plastica - tessuti, carta velina...- ai quali ha conferito una nuova nobiltà nel corso del suo lavoro, ed in particolare nell'installazione di sottili veli neri appesi al soffitto di I HAVE FORGOTTEN THE NIGHT, alla Biennale di Venezia del 2019. 

Le tele di Herbes folles sono delle superbe variazioni in cui l'artista inscrive un'intera semantica nutrita da forme quasi geometriche che evocano i grattacieli e che si nutrono del nero della notte. In altezza, i colori lavorati a bande verticali obbediscono ad una pratica quasi seriale. Gli ori, i beige, i marroni, i verdi hanno tonalità luminose e fragili e giocano sugli effetti di trasparenza amplificati dalla natura stessa della materia. 

L'artista interviene a livello di ogni colorazione sviluppando così una gamma di sfumature attenuate, una miscela di terra e di materia più sensuali. Il tessuto si piega elegantemente alle sue variazioni di rilievo e forma delle incisioni e dei colori dove si rivela un riflesso della materia e ne emerge un'anima.

Terzo tempo Volamena (oro in malgascio), opere di formato più piccolo realizzate dall’assemblaggio di fili di seta dorati. Il loro volume evoca chiome selvagge, intrecci di ciocche tagliate, eppure incorniciate in un quadrato, o meglio in un rettangolo, di una rigidità pressoché terrificante. 

Un contrasto voluto dall'artista che è un maestro nel plasmare queste superfici mutevoli, quasi mobili, catturate nel vivo del loro movimento, per quanto lieve, e dal gioco incessante della materia con la luce.

Con questa serie, Joël Andrianomearisoa gioca su eleganti alleanze plastiche, custodite come respiri che si dispiegano in uno spazio quasi musicale. L’artista unisce la trasparenza con la pittura e invoca, senza fallire, la libertà di provare, testare e sperimentare a cui è abituato.

 Le alchimie violente, pazienti e potenti delle tre fasi dell’opera hanno uno splendore muto che testimonia ancora una volta la vitalità del suo spirito creativo, la vivacità dell’immaginazione che si rinnova costantemente e una poesia che rende omaggio alle sue radici.

 
Françoise Docquiert
Foto esposizione
Opere