Il Maestro, La Voce, La Luce: Alessandro Sicioldr
passate exhibition
Comunicato stampa
Primo Marella Gallery è lieta di presentare per la seconda volta nei propri spazi la mostra personale dell’artista italiano Alessandro Sicioldr.
Nato a Tuscania (Italia) nel 1990, Alessandro Bianchi - Sicioldr si forma presso lo studio del padre, apprendendo i metodi ed i materiali della pittura e del disegno. Dal Surrealismo attinge l’irrazionalità e l’analisi della psiche; dal Simbolismo la dimensione onirica. Risulta chiara l’ispirazione al Manierismo ed ai pittori fiamminghi nell’uso del colore, della luce e nella minuziosità dei dettagli. Le tele rappresentano l’interiorità e l’inconscio del pittore: immerse in un’atmosfera talvolta contemplativa, talvolta caotica, figure misteriose fuori dal tempo riempiono solennemente lo spazio, un “altrove” indefinito, ricco di enigmi. Ciò che non si può adeguatamente definire né comprendere a parole viene abilmente impresso sulla tela, che diviene il mezzo indispensabile per raccontare all’osservatore visioni altrimenti indescrivibili.
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Le opere di Sicioldr non si limitano come accade ad esempio nella tradizione del surrealismo a produrre immagini come estrapolazioni dell’inconscio. Ogni sua opera è la messa in atto di una storia, dai contenuti sfuggenti e misteriosi; il meccanismo che regola queste storie ha una sua precisa coerenza interna che non ci è dato di esplorare ma che ci viene garantita dalla chiarezza della struttura compositiva di ogni quadro. La ricercata qualità pittorica, quasi neo quattrocentesca, è un fattore ulteriore che da una parte produce una fascinazione quasi avvolgente in chi guarda, dall’altra stabilisce una distanza, un’intangibilità, una separatezza tra il mondo che attraverso l’opera si rende visibile e chi vi si affaccia.
Dove si sia venuto formando l’immaginario di Sicioldr è questione che inevitabilmente intriga e mette al lavoro un occhio storico-critico. Piace allora pensare che abbiano inciso le impressioni lasciate dagli affreschi delle tombe etrusche della contigua Tarquinia, per quella loro natura sincretistica che permette di tenere insieme narrazione e ritualità, oriente e germi di romanità. La piattezza della pittura etrusca è inoltre funzionale ad esprimere un’icasticità delle immagini, che Sicioldr ricerca sempre con grande determinazione e accuratezza. Su questa matrice “identitaria” si innestano poi tante contaminazioni prodotte da altre esperienze visive fondamentali, come quelle con Bosch o con Carpaccio. Da Bosch discende quell’energia scatenante capace di immaginare addizioni favolose e anche bizzarre a forme note e famigliari; da Carpaccio la forza calma per racchiudere dentro un ordine visivo quell’impeto ignoto che le storie veicolano con sé. Dell’importanza degli “inattuali” come i maestri del Realismo magico (in particolare in Sicioldr si avverte una fascinazione per il mondo sospeso di Antonio Donghi) o del grande De Chirico si è detto. In realtà con l’artista di Tuscania siamo di fronte ad un salto di genere rispetto a queste esperienze di riferimento; infatti lui approda a quello che potrebbe essere definito “realismo fantastico”. Il mondo di Sicioldr, prendendo in prestito i termini usati da Nietzsche nel suo Zarathustra, è un mondo così com’è visto da occhi “transmondani”; il che inevitabilmente pone il tema di quale peso abbia nella sua opera, per conoscenza diretta o per contaminazione, l’immaginario della letteratura fantasy, così importante nella produzione culturale di oggi.
- estratto dal testo critico a cura di Giuseppe Frangi
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