Aung Ko - I am Ko Shwe: Aung Ko
Oltre al ruolo tematico del villaggio, il lavoro di Aung Ko è pienamente incentrato sulla comunità, difatti le sue performance e installazioni si legano al villaggio e al suo popolo tramite la produzione e la partecipazione.
Emergono idee su geografia, storie e tradizioni che si riversano in opere che tracciano il luogo e il tempo attraverso il gesto e la reliquia, e successivamente in un’arte che richiama la transitorietà, la speranza e l’illusione dell’esistenza. Tuttavia queste creazioni non sono repliche pittoriche di una finestra sulla Birmania rurale, ma piuttosto distillati delle proprie immagini, rituali e ritmi che, combinati tra loro, costruiscono storie stravaganti che raccontano l’arte e che indirettamente interrogano il sistema e i valori che oggi dominano il Paese.
I temi dei miei dipinti si basano sulle scene del Festival dell’Acqua, ma riflettono anche le situazioni instabili della società globale odierna.
- Aung Ko
Le sculture dorate “Ko Shwe” sono ritratti dello stesso Aung Ko in diversi periodi della sua vita: un corpo nudo, glabro e ricoperto d’oro, in un atteggiamento rilassato o aggressivo. Il corpo nudo sottolinea la precarietà e la vulnerabilità della condizione umana, mentre l’oro richiama da una parte l’identità della Birmania, spesso chiamata “terra d’oro” per le dorature degli edifici religiosi, dall’altra quei birmani che vivono e lavorano all’estero e si chiamano tra di loro “Mister Gold”: uomini con sogni dorati, che si ritrovano in condizione di ansia, angoscia, amarezza.
Un oro, però, che simboleggia inoltre il sacro, richiamando una trascendenza divina, un’esigenza di superamento della condizione umana attraverso un’esperienza metafisica.
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Aung KoKo Shwe 2013Fiberglass resinReal life size
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Aung KoKo Shwe 2013Fiberglass and gold paint150 × 60 × 60 cm
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Aung KoKo Shwe 2013Vetroresina e vernice dorataLifesize
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Aung KoKo Shwe 2013Fiberglass and gold paintLifesize