The Black Ghost: Vitshois Mwilambwe Bondo, Arim Andrew, Kelechi Nwaneri, Cristiano Mangovo, Hako Hankson, Frederick Okai Tetteh

Comunicato stampa

Primo Marella Gallery è lieta di presentare la mostra collettiva THE BLACK GHOST. 

 

Questa collettiva vuole mettere in luce la forte attitudine dei più interessanti artisti africani appartenenti alla nuova generazione a dipingere verso un’innovativa direzione figurativa. 
Rappresentati in circostanze e visioni particolari, i personaggi – principalmente neri – diventano i veri protagonisti dei racconti.
Attraverso la ritrattistica, il potere della narrazione si trasforma in un mezzo per interrogare i concetti d’identità e patrimonio culturale.

Il più delle volte i personaggi sono dipinti come figure piatte, con poco volume e linee sottili, quasi come fossero corpi svuotati. Se non fosse per la presenza di tratti umani, come occhi, naso e labbra, sarebbero pure ombre.

A volte questi artisti si auto-ritraggono, a volte rappresentano persone reali che conoscono, altre volte dipingono solo personaggi immaginari. In tutti i casi i soggetti sono sempre avvolti da un’atmosfera inquietante, trasmettendo l’impressione che queste figure dall’aspetto umano siano in realtà entità disumane, irreali e spettrali.

Potrebbero essere figure oniriche, forse fantasmi. Potrebbero essere black ghosts.

 

Questo modo di dipingere, noto a pochi, sta diventando molto comune all’interno della comunità di artisti africani appartenenti alla nuova ondata di pittori.

Nonostante i diversi paesi di origine, come Nigeria, Camerun, Ghana, Uganda, Angola, Congo, Kenya, Senegal, Etiopia, ecc., i membri di questa corrente preferiscono fare ritratti di persone a cui sono vicini o  di personaggi pubblici noti, che stimano. Le storie raccontate nelle loro opere provengono dalla vita quotidiana o da scene domestiche, sempre ben inquadrate e delimitate sulla tela, nelle quali i personaggi si muovono lentamente, con uno sguardo incredulo, se non addirittura rassegnato.


I protagonisti delle scene raramente si toccano o interagiscono ed eccezionalmente vengono ritratti felici o entusiasti. Le circostanze sono talmente neutre o cupe a tal punto da non scuotere nemmeno lo spettatore. rendendo lo spettatore.

 

 

 

Le storie sono sempre rebus, con elementi qua e là per far immaginare agli spettatori una storia che spesso non viene capita e che quindi rimane solo nella mente dell'artista. Sarà un evento ambientato nella realtà o semplicemente una storia fantastica e visionaria?

Le storie sono sempre dei rebus, con elementi qua e là che permettono agli spettatori di immaginare una storia, che spesso però non viene compresa e che dunque rimane soltanto nella mente dell’artista.
Si tratterà di un evento ambientato nella realtà o semplicemente di una storia fantastica e visionaria?
I dipinti provengono indubbiamente dai sogni e dalle visioni degli artisti, nascendo dal nulla, con qualche scatto di fantasia analogamente, forse, alla loro esistenza. Possono essere visioni che vengono dalla loro psiche legate a ricordi di infanzia e adolescenza, ambientate in luoghi che non hanno molto da offrire. Scene che ai nostri occhi appaiono estremamente semplici, comuni e ordinarie, ma che per loro sono speciali. Questo è forse dovuto al fatto che l’esistenza vissuta precedentemente nella loro madrepatria, offriva una realtà di addirittura peggiore di quella che dipingono.

Analizzando un’altra prospettiva, osserviamo che alcuni artisti, tra quelli presenti in mostra, utilizzano nelle loro opere figure primitive d’impronta tribale, ispirate ai graffiti, e perché no, anche a Basquiat (evidentemente un modello e nume tutelare, fonte d’ispirazione). A volte invece dipingono personaggi africani con forme e tratti somatici completamente alterati, in un costrutto pittorico tutt’altro che figurativo, estremamente artefatto e sconclusionato. Nella pittura vi è l’idea di figure estremamente irreali ed imperfette, come gli zombie, nella disarticolazione e nelle espressioni, come, e quindi anche, dei Black Ghosts.

Quando abbiamo riunito questi artisti per annunciare la pianificazione della mostra collettiva e abbiamo detto loro che The Black Ghost sarebbe stato il titolo, tutti hanno accolto immediatamente il progetto, con entusiasmo e senza chiedere ulteriori spiegazioni.

Quando abbiamo detto loro il titolo della mostra, sapevano già esattamente quali opere dovevano realizzare; sapevano già di appartenere a The Black Ghost.

Foto esposizione
Opere